Dal punto di vista sportivo il 2021 è stato un anno ricco di soddisfazioni per l’Italia: Europei di calcio, Olimpiadi e Paralimpiadi. Per contro, però, si presenta una nota dolente per le Società sportive operanti nel nostro paese. Secondo l’UIF, unità infiltrazioni finanziarie della Banca D’Italia il settore degli enti e delle società sportive in Italia si caratterizzerebbe per la poca trasparenza,
Società sportive sotto la lente dell’UFI. Inchiesta per frode per 600 milioni di euro.
Sponsorizzazioni falsate, distrazione di fondi ottenuti dalle rispettive federazioni sportive, conferimenti fittizi ai soci e trasferimenti frenetici di azioni societarie per valori al di sotto di quelli registrati nei bilanci. Sono queste le operazioni ambigue registrate in tutta Italia, tra il 2016 e il 2020 da diverse società sportiva. Sistemi illeciti messi in atto attraverso una serie di reati fiscali e societari per un ammontare monetario che sfiora i 600 milioni di euro, 593.5 per l’esattezza.
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Gli analisti dell’Unità informazione finanziaria (UIF), ente antiriciclaggio della Banca d’Italia, hanno avuto a che fare con ben 1752 segnalazioni per operazioni sospette distribuite nel quinquennio sopra indicato. Le infrazioni finanziarie erano in costante aumento anno dopo anno, solamente la crisi pandemica dell’ultimo anno, ha fatto sì che esse diminuissero.
Queste indagini mettono in luce le falle presenti nei processi di gestione amministrativa delle organizzazioni e delle società sportive italiane. Inoltre, grazie all’aiuto della Guardia di Finanza, sono stati ricostruiti illeciti finanziari che vedono infiltrata la criminalità organizzata, la quale sfrutta lo sport per riciclare denaro sporco.
Quali sono le Regioni dove le segnalazioni per operazioni sospette sono state più numerose?
Sul podio, per quanto riguarda le segnalazioni di operazioni sospette, troviamo:
- Lombardia (per 84,52 mln di €)
- Emilia-Romagna (per 70,53 mln di €)
- Veneto (per 68,53 mln di €)
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Quali sono gli illeciti che sono stati riscontrati? Reati maggiormente commessi dalle società sportive italiane?
False ricapitalizzazioni e false sponsorizzazioni sono sicuramente i due maggiormente riscontrati dall’UIF.
Per quanto riguardo le prime, sono stati riscontrati finanziamenti ai capitali sociali avvenuti in maniera fittizia. I fondi conferiti in sede di aumento del capitale a stretto giro sono rientrati nelle tasche dei soci, il tutto anche tramite aziende a loro riconducibili o collegate a terzi. Inoltre, un’altra azione illecita riscontrata, è stata la cessione di quote societarie, passate di mano in mano, in un tempo brevissimo. Tutto ciò, però, avvenuto con modalità di pagamento atipiche e in netto contrasto con i valori delle cessioni riportate nei bilanci.
Per quanto riguarda le false sponsorizzazioni commesse dalle società sportive invece, è risaltato alle indagini una rete di ditte individuali e società collegate ai titolari effettivi delle organizzazioni sportive. La rete dava luogo a complicati schemi finanziari connessi a sponsorizzazioni e pagamenti di fatture. Da queste operazioni possiamo riscontrare un doppio risultato, ovvero, un apparente miglioramento economico e patrimoniale delle stesse società sportive e una distrazione dei fondi ricevuti dalle federazioni sportive di appartenenza.
Il meccanismo principalmente usato per nascondere le frodi dietro le false sponsorizzazioni era questo: i responsabili delle associazioni sfruttano il regime tributario agevolato a loro dedicato. Vengono, di conseguenza stipulati contratti di sponsorizzazione con varie imprese, ricevendo importi più alti rispetto a quelli stabiliti in partenza. In questa maniera la società che sponsorizza beneficia di deduzione costi e detrazione dell’Iva e ha la possibilità di far rientrare una parte delle somme, simulando, in seguito, collaborazioni che in realtà non sono mai state effettuate.
E’ importante, inoltre, fare notare un altro aspetto: la crisi economica ha spinto i titolari delle società sportive ad avvalersi anche di sponsorizzazioni e finanziamenti di realtà che operano in ambienti territoriali distanti, i cui soci avevano già a che fare con procedimenti penali causa connessioni con la criminalità organizzata. Taluni, hanno poi addirittura avuto modo di assumere importanti cariche all’interno delle stesse società sportive.