Dopo la riforma del terzo settore e l’entrata in vigore del RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) hanno la possibilità di scegliere a che categoria appartenere. Nelle prossime righe cercheremo di chiarire meglio la questione anche alla luce dell’importanza socio economica che le ASD rivestono all’interno della società italiana.
ASD: Cosa sono le associazioni sportive dilettantistiche?
Le ASD sono enti non commerciali, che svolgono attività di utilità sociale senza scopo di lucro nel settore sportivo dilettantistico. Tra i vari obiettivi troviamo quello di promuovere la cultura dello sport e l’interazione tra le persone, abbattendo ogni disparità e garantendo il perseguimento di finalità ludico-sociali. L’ASD è la sola tipologia associativa che può essere iscritta al Registro tenuto dal CONI. Una volta effettuata tale iscrizione, alle ASD verrà riconosciuta la possibilità di beneficiare della fiscalità disposta nell’art. 90 della legge 289/2002.
ASD: Quando incontrano il Terzo Settore?
L’ASD può entrare a fare parte del terzo settore come Associazione di Promozione Sociale (APS), tramite iscrizione al RUNTS. Le APS, come definito dal DECRETO LEGISLATIVO 3 luglio 2017, n. 117, sono:
ASD: Iscriversi o no al Terzo Settore?
Prima che entrasse in vigore la riforma del Terzo Settore vi era la possibilità per una ASD di agire, contemporaneamente, in veste di iscritta al CONI e in veste di APS. Ora, però, il legislatore dà la possibilità di scegliere a quale categoria appartenere.
Quale scelta compiere quindi?
E’ bene ricordare che ogni situazione merita un’attenta analisi benefici-svantaggi in base a ciò di cui si occupa principalmente la ASD.
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ASD: Cosa accade iscrivendosi al Terzo Settore come APS sportiva?
- acquisisce la personalità giuridica con l’iscrizione al RUNTS ai sensi dell’art. 22 del CTS;
- avrà modo di beneficiare di una sicura cooperazione con le amministrazioni pubbliche ai sensi dell’art. 55 del CTS;
- otterrà un’agevolazione all’accesso al credito ai sensi dell’art. 67 del CTS;
- beneficerà del social bonus come da art. 81 del CTS;
- potrà avvalersi del regime agevolato di tassazione previsto per le APS;
- perderà i benefici della legge 398/1991;
- andrà incontro alla decommercializzazione di alcuni proventi derivanti da corrispettivi specifici, e alla possibilità, in base a determinate casistiche, di perdere la qualifica di ente non commerciale