Il Ministro Dello Sport Vincenzo Spadafora ha pubblicato sui social una nota ufficiale con la quale fa chiarezza su attività sportive concesse e vietate!
Si ai campionati dilettantistici nazionali e regionali. Cambiano però le regole per le competizioni a livello provinciale e giovanile.
Proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società e associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale, come le squadre di serie A all’inizio della fase due.
Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite.
Dopo un lungo confronto in Consiglio dei Ministri, con il CTS e le Regioni, è prevalsa una scelta di buon senso – ha dichiarato il Ministro Vincenzo Spadafora in una nota stampa pubblicata sui suoi canali social – Nelle prossime ore, insieme ai rappresentanti del settore, studieremo ulteriori misure di sicurezza per una maggiore tranquillità di tutti e scongiurare possibili chiusure.
Vi rivolgo però un appello accorato: fate attenzione e rispettate al massimo le regole, in palestra come in qualsiasi altro luogo. È un momento davvero critico, non abbiamo ancora vinto la nostra guerra contro il coronavirus. Ho combattuto per arrivare a questa scelta ma dobbiamo essere tutti consapevoli del momento difficile per il Paese, che ci deve obbligare ad un rispetto rigoroso dei protocolli.
Abbiamo chiesto già tanti sacrifici al mondo dello sport, tra i settori più colpiti dall’epidemia, e soprattutto abbiamo chiesto ai gestori investimenti cospicui per il rispetto doveroso di rigide misure.
Non è facile assumere certe scelte ma ho pensato non solo ai tanti gestori e ai lavoratori sportivi e a quanti frequentano le palestre per il proprio benessere psico-fisico ma anche ai tantissimi giovani, ragazze e ragazzi, che sono messi a dura prova dalle regole imposte dall’emergenza sanitaria e che trovano proprio nelle ore che trascorrono facendo sport un momento importante di sfogo e relax, essenziale per il loro equilibrio.
Del resto, nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati. Sarebbe stato peggio spingere migliaia di appassionati e di giovani nei parchi cittadini piuttosto che proseguire in luoghi che rispettano regole e protocolli.
Sport dilettantistico
Mentre per gli sport individuali dove non c’è contatto con l’avversario (tennis, golf, ecc…) finora non ci sono problemi, per quelli individuali e di squadra che prevedono un contatto ci sono dei cambiamenti. I dilettanti che praticano uno sport di contatto a livello nazionale e regionale, potranno infatti continuare ad allenarsi e a giocare. E quindi anche il calcio femminile, inclusa la serie A, porterà avanti i suoi campionati. Ma dal livello «provinciale» in giù ci si potrà solo allenare individualmente mantenendo il distanziamento e non si potranno disputare gare o partite. Spiega Spadafora: «Proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società, associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra, ma in forma individuale, come le squadre di Serie A all’inizio della fase due». Quindi è lo stesso Ministro ad aggiungere: «Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite. Nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati».
«Chiudere il calcio dilettantistico – ha affermato Sibilia – sarebbe stato come fargli il funerale, ma impedire le competizioni a bambini e ragazzi equivale a creare un forte squilibrio fra una società organizzata e una disorganizzata. Le società in estate hanno fatto mutui per adeguare le strutture ai protocolli, per sanificare e garantire il rispetto degli standard di sicurezza. Se avessimo chiuso non avremmo più riaperto».
Calcetto e sport amatoriale
Se lo sport dilettantistico è stato in parte salvato dall’emergenza Covid, non altrettanto si può dire del cosiddetto sport amatoriale (la classica partita di calcetto tra amici per intenderci) che è stato praticamente azzerato almeno per quanto riguarda i cosiddetti sport di contatto (vedi sopra). Nel nuovo Dpcm firmato il 18 ottobre dal Premier Conte il calcio, il calcetto, il basket e ogni sport di contatto a livello amatoriale continuano ad esistere solo in linea teorica in quanto il decreto dice che: «Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale». Niente partite a calcetto, al limite è possibile fare a casa o al parco esercizio fisico che sia propedeutico a questi sport di squadra, purché si resti sempre da soli.
Sport professionistico
E lo sport professionistico? Nulla cambia, per ora. La Serie A, ad esempio, prosegue, pur fra mille difficoltà e mille tamponi positivi. Anche per la pressione delle tv, che chiedono la regolare disputa delle gare (come mostra il caso di Udinese-Parma, non rinviata neppure di un giorno pur dopo la scoperta di sette contagiati fra gli emiliani).