Per le Associazioni e le Organizzazioni che non attiveranno l’iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) si paventa un enorme pericolo. Il rischio è quello di perdere l’accesso alla quota del 5 per mille assegnata dai contribuenti. La causa è la mancanza di una norma che proroghi i criteri attuali di ripartizione del contributo.
Le tempistiche. Entro quando registrarsi al RUNTS cosi da non perdere la quota del 5 per mille assegnata?
Associazioni e Organizzazioni hanno tempo fino al 10 aprile 2022 per poter effettuare l’iscrizione al Runts.
La mancata iscrizione penalizzerà chi non si iscriverà al Registro Unico, non ci sarà la possibilità di accedere al 5 per mille assegnato dai contribuenti con la dichiarazione dei redditi alla categoria “volontariato”.
Il 5 per mille interessa varie categorie di enti e associazioni:
- Volontariato e Onlus
- Ricerca Scientifica e Universitaria
- Ricerca Sanitaria
- Attività sociali del comune di residenza
- Associazioni Sportive dilettantistiche
- Beni paesaggistici e culturali
- Enti e gestori aree protette
Le cifre non sono di poco conto. Nel 2020, 10 milioni d’italiani hanno destinato alla totalità delle categorie sopracitate circa 520 milioni di euro. Più della metà delle quote, 338 milioni di euro, sono state destinate solamente alla categoria “Volontariato e Onlus”.
La Riforma del Terzo Settore ha cambiato le carte in tavola. Al suo interno, tramite il DPCM del 23 luglio 2020 viene siglata la riforma del 5 per mille, che prevede che dall’anno successivo all’operatività del Registro unico (quindi dal 2022) solamente gli enti iscritti potranno beneficiare del contributo in questione.
Quali attori vengono danneggiati: chi sono i soggetti che rischiano di perdere la quota spettante del 5Xmille?
Urge una proroga che preservi i criteri di ripartizione attuali, altrimenti subiranno un danno da questa clausola principalmente due attori:
- Chi non riuscirà a iscriversi al RUNTS entro il 10 aprile 2022
- Le organizzazioni con la qualifica fiscale di Onlus
Le seconde, circa 23 mila in tutta Italia, in attesa del completamento della parte fiscale della riforma, rimarranno iscritte all’Anagrafe gestita dall’Agenzia delle Entrate, in attesa di poter scegliere in quale area del RUNTS entrare.
Infatti le Onlus hanno la possibilità di continuare ad applicare le agevolazioni fiscali previste dal Dlgs 460/1997 fino a quando la Commissione europea non autorizzerà alcuni articoli della parte fiscale del Codice del Terzo settore.
Dopo questo via libera, andrà definitivamente a riposo il regime fiscale riservato alle Onlus.
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L’intervento di Emergency, Airc e del Forum Nazionale del Terzo Settore
Due Organizzazioni importanti decidono di prendere posizione. Da una parte, Alessandro Bertani, vicepresidente di Emergency, afferma:
“Emergency ha acquisito a suo tempo la qualifica di Onlus di diritto, in quanto Ong. Per il momento, non essendo ancora completo il quadro delle regole fiscali della riforma, non ci iscriveremo al Registro unico. È fondamentale, però, che ci sia un chiarimento sull’accesso al cinque per mille, che per le nostre attività nel 2020 ha significato un contributo di 11,6 milioni di euro.”
Dall’altra, Niccolò Contucci, il direttore generale della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, afferma:
“A gennaio ci iscriveremo al nuovo Registro Unico e per questo abbiamo già aggiornato il nostro statuto. Ma gli enti che non lo avessero ancora fatto rischiano di non riuscire a iscriversi entro aprile.”
La Fondazione Airc, nel 2020, risulta come l’Organizzazione che beneficiato maggiormente dei contributi del 5 per mille. In totale ha ricevuto 68,5 milioni di euro, di cui 7 milioni ottenuti dalla categoria “volontariato e Onlus” e il restante dalle categorie: “Ricerca Scientifica e Universitaria” e “Ricerca Sanitaria”.
Sulla stessa linea anche Vanessa Pallucchi, la nuova portavoce del Forum nazionale del Terzo settore:
“E’ necessario che sul cinque per mille ci sia una proroga, ed è indispensabile il completamento della parte fiscale della riforma, altrimenti le organizzazioni Non Profit non sapranno quale scelta fare per iscriversi al nuovo Registro Unico.”