Gli Enti del Terzo Settore sono OBBLIGATI a dotarsi di un organo di controllo e di un professionista incaricato a revisore legale dei conti.
Obbligo organo di controllo e revisore legale dei conti per gli enti del terzo settore. A stabilirlo è una nota ufficiale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (la numero 11560) datata 2 novembre 2020. La nota è stata redatta con i preciso scopo di chiarire l’obbligatorietà (o meno) della nomina di un organo di controllo o di un revisore legale all’interno dell’organigramma degli enti del terzo settore.
Qualora ne ricorrano i presupposti, a decorrere da che data un ente del Terzo Settore dovrà nominare un organo di controllo ed un revisore legale dei conti?
Quando nominare un organo di controllo negli Enti del Terzo Settore?
La nota del ministero indica come, sulla base del dettato normativo previsto dall’ articolo 30 del D.Lgs. 03/07/2017 n. 117, sia assolutamente obbligatoria la nomina di organo di controllo nel caso in cui “per due esercizi consecutivi” si registrino dei superamenti del totale dell’attivo dello stato patrimoniale (110.000,00 euro); dei ricavi, rendite, proventi, entrate comunque denominate (220.000,00 euro); i dipendenti occupati in media durante l’esercizio siano almeno pari alle 5 unità.
In tutti i casi sopracitati la nomina di un organo di controllo diventa obbligatoria.
Come si compone l’organo di controllo? Come opera?
L’organo di controllo è un organo che può essere sia monocratico sia collegiale (tra i 3 e i 5 membri effettivi). Dell’organo di controllo deve fare parte almeno 1 professionista iscritto al registro dei Revisori legali, i restanti membri invece devono tutti essere iscritti agli albi professionali di avvocati, dottori commercialisti ed esperti contabili, consulenti del lavoro oppure devono essere scelti fra professori universitari di ruolo in materie economiche o giuridiche.
Quando nominare un revisore legale negli enti del terzo settore?
La nomina del revisore legale negli ETS è regolata dall’articolo 31 del D.Lgs. 03/07/2017. Secondo il dettato normativo un ETS è obbligato a nominare un revisore legale nel caso in cui per due esercizi consecutivi sia stato superato il limite totale dell’attivo dello stato patrimoniale (1.100.000,00 euro); il limite dei ricavi, rendite, proventi, entrate comunque denominate (2.200.000,00 euro); il limite dei 12 dipendenti occupati in media durante l’esercizio.
Allo stesso modo dell’organo di controllo, il revisore legale può essere sia monocratico che collegiale ma con la differenza che tutti i membri devono essere iscritti al registro dei Revisori legali. N.B. In alternativa può essere nominata una società di revisione legale.
A partire da quale data è obbligatorio nominare un organo di controllo o un revisore legale?
Qui le cose si complicano leggermente. Per rispondere al quesito il Ministero ha scelto di fare diretto riferimento ad una precedente nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la quale veniva chiarito, già in data 29 dicembre 2017, che l’obbligatorietà era da considerare tale sin dalla data di entrata in vigore del D.Lgs. 117/2017 a patto che le norme interessate non facessero direttamente riferimento all’istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Questo perché sia l’articolo 30 sia l’articolo 31 del D.Lgs. 117/2017 si riferiscono entrambe alla sola organizzazione interna degli Ets e non alla operatività del Runts, motivo per cui il Ministero ha ritenuto considerare come termine iniziale per il computo dei due esercizi consecutivi il 2018.
Sottolineiamo, in ogni caso, come l’obbligo di nomina riguardi unicamente le Onlus, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale iscritte nei loro registri regionali. In pratica l’obbligo vige per tutti quei soggetti che normative alla mano possono ragionevolmente ritenersi Enti del Terzo Settore. La ragionevolezze ricorda lo stesso Ministero è da rintracciarsi nel fatto che sia chiara la volontà di voler procedere a diventare Enti del Terzo Settore nel momento in cui avverrà la trasmigrazione dai registri nei quali sono iscritte o se vorranno iscriversi.
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