Consulenti no Profit è un Team composto da commercialisti, consulenti del lavoro, giornalisti, esperti in marketing e social media marketing. Conosciamo Damiana Casalino consulente specializzata nel terzo settore
Consulenti no Profit è un Team composto da commercialisti, consulenti del lavoro, giornalisti, esperti in marketing e social media marketing con diversi anni di esperienza nella gestione e nella consulenza nel Terzo Settore. Le associazioni che si avvalgono delle nostre consulenze scelgono di farsi seguire da consulenti qualificati e con diversi anni di esperienza alle spalle.
Damiana Casalino è una Consulente specializzata in Enti di Terzo Settore ed Ecclesiastici con cui Consulenti No Profit ha deciso fin da subito di collaborare. Conosciamo Damiana e cerchiamo di comrendere da dove nasce questa passione per gli Enti del Terzo Settore.
Ciao Damiana, è un piacere fare questa intervista. Quando nasce il tuo interesse per gli enti del terzo settore?
Ciao e grazie alla redazione di Consulenti No Profit per l’invito. Ho sempre avuto a cuore la cura del prossimo, sin da piccola. Durante le scuole superiori facevo attività di volontariato e ne seguivo gli aspetti amministrativi. Durante il periodo di formazione universitario mi sono resa conto che avrei voluto mettere a disposizione la mia conoscenza per gli enti che si occupano del mondo e ho iniziato la specializzazione. Per noi gli studi continuano ogni giorno, per poter garantire a tutti un servizio di alta qualità, non solo consulenziale ma soprattutto umano.
Quali sono le principali attività e consulenze che fornisci nei confronti degli enti del terzo settore?
Seguo gli Enti di Terzo Settore a 360 gradi. Dall’idea iniziale, alla costituzione, alla gestione amministrativa e contabile fino alla chiusura del bilancio e fiscalità. Eseguo simulazioni di verifica fiscale andando ad intercettare le problematiche in essere e aiutando le associazioni a risolverle. Provvedo al reimpianto amministrativo e burocratico e verifico gli aggiornamenti dei libri sociali.
Quali sono i principali problemi che riscontri nello svolgimento delle consulenze agli enti del terzo settore e alle associazioni?
Le principali problematiche riscontrate sono legate alla cultura amministrativo e contabile che l’attuale riforma richiede. Non tutti gli enti hanno figure interne formate ad hoc, e questo spesso causa errori in questi ambiti così particolari. Gli enti esprimono il loro desiderio nel focalizzarsi sulle attività principali, verso il prossimo e non amano formalizzare il lavoro d’ufficio, per questo vanno seguiti al meglio e formati per agevolarli in tutto.
Inoltre, molti enti si appoggiano a professionisti che non sanno realmente gestire il Terzo Settore, creando così incompatibilità spesso sanzionate.
Puoi elencarci gli errori più comuni che vengono commessi dalle associazioni? Gli sbagli che spesso portano anche a sanzioni e multe da pagare?
Gli errori maggiormente compiuti dagli enti del Terzo Settore riguardano in primo luogo la gestione dei volontari, compresi i rimborsi spese fatti ancora forfettari (cosa espressamente vietata per legge); la gestione dei libri sociali, con delibere scritte in modo non accurato e spesso fraintendibile, mettendo a rischio l’integrità stessa dell’attività svolta; la stesure e scrittura di statuti scritti su fac simili senza conoscenza della materia, uno sbaglio che porta a problematiche non di poco conto, sia nella gestione associativa, sia in merito a eventuali controlli. Per concludere, tantissime associazioni commettono errori nella gestione della contabilità e del bilancio, errori dovuti principalmente alla carenza di formazione specifica anche dei consulenti stessi, che trattano gli enti come società commerciali pure.
Hai una tipologia ben precisa di associazione con cui lavorare?
Non ho una particolare predilizione per alcuna forma giuridica associativa. Ad oggi seguo, in prevalenza, tutto l’ambito sociale e sanitario in prevalenza, con associazioni culturali e Asd.
Mi sto specializzando nelle imprese sociali e nelle reti associative, campo molto vasto e ancora non del tutto delineato.
Quale futuro per gli enti del terzo settore?
Sicuramente l’Italia si è accorta che il Terzo Settore è una ruota fondamentale per il suo funzionamento. Soprattutto in questo periodo di pandemia, le associazioni hanno dato prova di presenza forte e aiuto costante, senza paura. Determinare un futuro visto il particolare periodo storico che stiamo vivendo non è affatto facile, ma la delineazione di un Codice specifico e una normativa dedicata fa già intendere che questo settore avrà un impatto importante e verrà evidenziato.
Un’ultima domanda. Se ti chiedessero di scegliere tra 3 consigli quali sarebbero i suggerimenti da dare ad un’associazione?
- Niente paura! Tutto è fattibile, basta evitare la fretta (cattiva consigliera) e affiancarsi a reali professionisti del settore, pronti a seguirvi soprattutto da un punto di vista umano;
- Fate attenzione alla documentazione associativa di base (statuto, libri sociali aggiornati, organizzazione della parte contabile): sono i documenti che permettono un ottimale svolgimento di tutte le attività e realizzazione delle vostre idee dedicate al mondo. Statuto corretto e coerente con la normativa, un verbale scritto bene, con spiegazione delle decisioni assembleari o di Consiglio, permettono davvero la tranquillità d’essere e quindi la focalizzazione sugli altri!
- Cercate di seguire il mondo a 360° gradi: la cultura del volontariato tra i ragazzi nelle scuole, le raccolte fondi, il dialogo con le società e con la Pubblica Amministrazione. Tutto questo costruisce binari solidi su cui delineare il cammino associativo.