Alessio Cipollone, consulente esperto in terzo settore dottore commercialista e revisore legale dei conti
In un epoca di profondi cambiamenti, come quella in cui stiamo vivendo, tanto le piccole associazioni che gli enti del terzo settore più grandi, se vogliono davvero fare la differenza, devono per forza assumersi l’onere di dotarsi di un’adeguata struttura amministrativa e gestionale. Ed è fondamentale che questa struttura organizzativa, fin dall’inizio, sia progettata e costruita tenendo conto di tutti gli obblighi di legge in materia di no profit e delle norme proprie del settore di attività in cui intende operare l’Ente.
In questo contesto diventa fondamentale poter avere assistenza continua da parte di Consulenti No Profit esperti nel terzo settore, professionisti come Alessio Cipollone, dottore commercialista e revisore legale dei conti con sede a Pescara.
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Ciao Alessio. Puoi raccontarci quando nasce il tuo interesse per gli enti del terzo settore?
Ciao Mauro, certo. Ho avuto la fortuna di avviarmi alla pratica professionale in un importante studio commerciale della mia città, Pescara, dove mi sono occupato tanto di associazionismo e ho avuto l’opportunità di seguire da vicino diverse realtà del Terzo Settore in tutte le fasi della loro vita.
Quali sono le principali attività e consulenze che erogate nei confronti degli enti del terzo settore?
Come accade per una qualsiasi attività economica, anche per gli Enti del Terzo Settore ogni tappa della vita presenta delle diverse criticità. Problematiche che richiedono, ovviamente, il rispetto di specifiche normative che impongono agli ETS e ai consulenti che le seguono il rispetto di requisiti sostanziali e formali.
Quali sono i principali problemi che riscontrate nella consulenza agli enti del terzo settore?
Ritengo che oggi, più che mai, tanto le piccole associazioni che quelle più grandi e strutturate debbano dotarsi di un’adeguata struttura amministrativa e gestionale. Questo è fondamentale se gli ETS vogliono per davvero fare la differenza e cogliere tutte le opportunità che la riforma del terzo settore offre agli ETS.
Quando affronto una consulenza cerco sempre di far comprendere a chi ho davanti che è importantissimo che la struttura organizzative, fin dall’inizio venga strutturata tenendo conto di tutte le norme e le prescrizioni che regolano la vita degli enti del terzo settore.
Per realizzare tutto questo ritengo che un consulente debba avere una grande capacità empatica e di ascolto, oltre che ad una buona dose di pazienza. Io con il mio lavoro cerco sempre di far si che tutte le persone che gravitano intorno all’ente (siano essi volontari, lavoratori dipendenti, collaboratori o semplici soci) dedicarsi, ciascuno secondo le proprie capacità a contribuire al miglioramento della realtà associativa della quale fanno parte.
Quali sono gli errori più comuni che vengono commessi dalle associazioni?
Parlando della mia esperienza personale, possono dire che gli errori più frequenti possono essere riscontrati nella documentazione ufficiale dell’ENTE, a partire dallo Statuto per poi passare alle ricevute emesse, per non parlare poi del sito web dell’associazione.
Quale futuro per gli enti del terzo settore?
La riforma del Terzo Settore benché ancora in fase di definitiva attuazione ha radicalmente e profondamente innovato l’ambito del NON PROFIT. Grazie alle numerose misure agevolative previste si è aperto uno spettro incredibile di nuove opportunità di crescita per i vari enti non profit che vorranno coglierle.
Se doveste scegliere tra 3 consigli quali sarebbero i suggerimenti da dare ad un’associazione?
Quello che raccomando sempre alle associazioni che assisto è di mettere tantissima attenzione alla regolare tenuta e al costante aggiornamento dei libri verbali obbligatori perché la loro presenza e la loro corretta compilazione possono contribuire a dimostrare il reale svolgimento della vita associativa, il perseguimento dei fini ideali e la gestione democratica dell’ENTE stesso.