Indicazioni generali per la pianificazione, organizzazione e gestione delle gare di Pallacanestro Dilettantistiche a carattere nazionale e regionale per tutte le categorie.
Il protocollo ha lo scopo di contenere al massimo il rischio di contagio contemplando la necessità per le Squadre non professionistiche di partecipare a competizioni ufficiali, includendo, nella fase di preparazione alla ripresa dei campionati, la disputa di incontri o tornei amichevoli ufficiali potendo disporre a pieno organico di tutti i giocatori, compresi gli extra comunitari provenienti da paesi per i quali l’ingresso nel nostro paese preveda la quarantena.

Per questi ultimi sarà cura del giocatore presentarsi con un tampone eseguito nel paese di provenienza tassativamente nelle 48 ore prima dell’arrivo in Italia, che dovrà avere esito negativo.
In alternativa dovrà effettuare il periodo di quarantena previsto di 14 giorni, trascorsi i quali potrà ricongiungersi al gruppo di lavoro.
Le linee guida indicate nel presente protocollo sono riferite anche a tutte le attività di 3×3, maschili e femminili ed alle Serie A, B e Giovanili FIPIC. Sarà cura degli organizzatori rappresentare alle autorità competenti in materia di ordine pubblico, nelle località di svolgimento delle competizioni, di porre in essere tutte le precauzioni necessarie per evitare assembramento intorno alle manifestazioni.
Laddove le situazioni andassero a mutare in senso più restrittivo, al fine di dare maggior sicurezza agli atleti, potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di proseguire l’attività a fronte dell’adozione di mascherine per l’attività sportiva che rispondano ai requisiti prestazionali ed ai metodi di prova indicati nella prassi di riferimento UNI/PdR 90:2020.
Eventuali disposizioni in merito saranno comunque oggetto di eventuali future specifiche comunicazioni. Il protocollo intende anche richiamare tutti gli operatori sportivi al massimo senso di responsabilità, facendo esplicito riferimento al principio di lealtà sportiva, cui ciascun soggetto in tale ambito deve riferirsi, estendendolo in questo particolare momento anche al rispetto ed alla salute altrui.
Inoltre il protocollo rimanda, alla base di tutti gli esami prescritti per ciascuna categoria, ad una autocertificazione/automonitoraggio da tenere con frequenza settimanale, anche tenendo un elenco giornaliero aggiornato dei partecipanti alle attività (nome, cognome, contatto), con la finalità di un sempre più attento monitoraggio del TEAM, contemplando la possibilità di avere una tracciabilità in caso di soggetti contagiati all’interno del gruppo di lavoro.
Infine resta inteso che, sulla base dell’andamento dei dati epidemiologici e delle nuove acquisizioni scientifiche, in accordo con le Autorità Sanitarie e Governative, la definizione (tipologia dei test) e la periodicità degli accertamenti all’avvicinarsi della ripresa delle competizioni e durante le stesse potranno subire variazioni rispetto a quanto attualmente in vigore.
Procedure Mediche Specifiche
Le procedure mediche di screening iniziale previste, saranno effettuate dai soggetti tesserati FIP/FIPIC nei 5 giorni precedenti la ripresa delle competizioni finalizzate alla preparazione dei rispettivi campionati (incontri amichevoli e/o tornei ufficiali). Tutti i TEAM dovranno comunque eseguire, anche se effettuati in precedenza, gli accertamenti previsti dalla tabella 1 nei cinque giorni precedenti l’inizio del rispettivo “CAMPIONATO “ .
Tutti i componenti il TEAM saranno sottoposti agli accertamenti come previsto dalla tabella allegato 1 e dovranno compilare settimanalmente l’autocertificazione anamnestica (allegato 2) con le modalità specificate in premessa (autocertificazione settimanale). Per i minori l’autocertificazione sarà validata dai genitori o da chi esercita la patria potestà.
In caso di positività ad uno dei quesiti dell’autocertificazione, dovrà essere eseguito se non già previsto, il TEST SIEROLOGICO. Si ricorda che tutti gli Atleti devono essere in possesso della certificazione di idoneità all’attività sportiva agonistica (D.M. 18/02/82) in corso di validità o della certificazione all’attività sportiva, non agonistica per i minori di 11 anni.
I soggetti vengono classificati in due gruppi:
- 1. Soggetti COVID19+ (positivi) accertati e guariti o che in base all’anamnesi medica abbiano avuto negli ultimi sei mesi sintomi caratteristici e potenzialmente riferibili alla infezione da COVID19, tra i quali, a titolo non esaustivo, temperatura corporea > 37,5 ーC, tosse, mal di gola, rinite, astenia, dispnea, mialgie, diarrea, anosmia, ageusia.
- 2. Soggetti COVID19- (negativi) e soggetti asintomatici (non testati). In questa categoria rientrano anche coloro che sono stati a contatto con soggetti positivi (link epidemiologico familiare e ambientale positivo) ma sempre rimasti asintomatici e non testati.
I positivi al TEST POINT of CARE e/o al TAMPONE RAPIDO, dovranno eseguire gli accertamenti previsti dalle autorità sanitarie all’esito dei quali potranno essere riammessi nel TEAM.
Se negativi sono verosimilmente soggetti che non hanno mai contratto la malattia COVID19.
Gli atleti che hanno contratto la malattia COVID19 saranno di nuovo sottoposti agli esami previsti per l’idoneità sportiva (ECG max, ECO cardio, spirometria, esami ematici), anche nel caso di certificato in corso di validità.
Il medico che certifica l’idoneità all’attività sportiva agonistica o non agonistica agli atleti con pregressa diagnosi accertata di COVID19 o con esami positivi, potrà richiedere ulteriori accertamenti per meglio definire le eventuali sequele della malattia.
Il Medico certificatore valuterà l’opportunità di eseguire Rx torace in due proiezioni, TAC torace, Spirometria con DLCO, esami ematochimici specifici (pattern anticorpale, IL-6, parametri della coagulazione, Vitamina D).
I soggetti Covid+ dovranno osservare un periodo individuale di graduale ripresa nei successivi 15 gg prima di iniziare gradualmente gli allenamenti.
Alla ripresa, sarà richiesto un nulla osta rilasciato dalle autorità sanitarie o da un infettivologo.
Anche i restanti componenti della squadra (Medico, Fisioterapista, Massaggiatore, Magazzinieri e altri componenti dello staff) dovranno eseguire i test come previsto dalla tabella 1. Se positivi verranno inseriti nei percorsi già indicati.
Se un componente di una squadra dovesse contrarre il COVID, sarà allontanato dalla squadra, verrà isolato e seguirà il percorso previsto dalle autorità sanitarie; tutti gli altri componenti la squadra saranno sottoposti a tampone e, se negativi potranno continuare nelle attività sportive in programma, se positivi verranno isolati e seguiranno anch’essi le procedure previste dalle autorità sanitarie.
Per Arbitri ed Ufficiali di Campo:
Le procedure mediche di screening iniziale saranno applicate anche agli arbitri ed agli ufficiali di campo. Sia gli arbitri che gli ufficiali di campo dovranno eseguire gli accertamenti come previsto dalla tabella 3, e dovranno compilare l’autocertificazione anamnestica (allegato 2). In caso di minori l’autocertificazione sarà validata dai genitori o da chi esercita la patria potestà.
I positivi al TEST POINT of CARE dovranno eseguire gli accertamenti previsti dalle strutture sanitarie (test sierologico con prelievo venoso) all’esito dei quali potranno essere riammessi alle attività. In caso di positività ad uno dei quesiti dell’autocertificazione, dovrà essere eseguito il TEST SIEROLOGICO CON PRELIEVO VENOSO.
I soggetti vengono classificati in due gruppi:
- 1. Soggetti COVID19+ (positivi) accertati e guariti e soggetti che in base ad una anamnesi medica strutturata abbiano avuto negli ultimi sei mesi sintomi caratteristici e potenzialmente riferibili alla infezione da COVID19, tra i quali, a titolo non esaustivo, temperatura corporea > 37,5°C, tosse, mal di gola, rinite, astenia, dispnea, mialgie, diarrea, anosmia, ageusia.
- 2. Soggetti COVID19- (negativi) e soggetti asintomatici (non testati). In questa categoria rientrano anche coloro che sono stati a contatto con soggetti positivi (link epidemiologico familiare e ambientale positivo) ma sempre rimasti asintomatici e non testati. Se positivi al TEST dovranno eseguire gli accertamenti previsti dalle autorità sanitarie all’esito dei quali potranno essere riammessi all’attività. Se negativi sono verosimilmente soggetti che non hanno mai contratto la malattia COVID19.
Gli arbitri che verosimilmente hanno contratto la malattia COVID19 saranno di nuovo sottoposti agli esami previsti per l’idoneità sportiva (ECG max, ECO cardio, spirometria, esami ematici), anche nel caso di certificato in corso di validità.
Il medico che certifica l’idoneità all’attività sportiva agonistica agli arbitri con pregressa diagnosi accertata di COVID19 o con esami positivi potrà richiedere ulteriori accertamenti per meglio definire le eventuali sequele della malattia.
Il Medico certificatore valuterà l’opportunità di eseguire Rx torace in due proiezioni, TAC torace, Spirometria con DLCO, esami ematochimici specifici (pattern anticorpale, IL-6, parametri della coagulazione, Vitamina D, ecc).
Gli arbitri e gli Ufficiali di Campo che dovessero contrarre il COVID dovranno immediatamente auto isolarsi, avvisare immediatamente il C.I.A. e rivolgersi al proprio medico curante per seguire le procedure previste.
Al rientro, in attività arbitrale, dovranno presentare un certificato di avvenuta guarigione rilasciato dalle autorità sanitarie o da un infettivologo.
Gli arbitri e gli UDC designati per tornei o incontri amichevoli di preparazione tra club dovranno eseguire gli accertamenti suindicati nei cinque giorni precedenti l’inizio dell’evento.
E’ fortemente consigliato per tutti i partecipanti ai campionati, per gli arbitri e gli UDC l’uso dell’”APP IMMUNI”.